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Locomotive 1. Guccini e Zola.

 È straordinaria la coincidenza che lega la splendida, indimenticabile quanto entusiasmante Locomotiva di Francesco Guccini, all'ultima parte de La bestia umana, di Emile Zola. Una locomotiva lanciata a bomba contro l'ingiustizia, da un eroe che si può immaginare, come tutti gli eroi, giovane e bello; ma, presumibilmente, ed anche nell'immaginazione del nostra grandissimo Cantautore, il macchinista-eroe, che sogna di riscattare tanti soprusi subiti da lavoratori sfruttati e disprezzati dai padroni, era un uomo di circa trenta o trentacinque anni, esperto nella guida delle locomotive; di origini contadine, ma adattato alla città, anche in funzione del proprio lavoro. Di corporatura me lo immagino robusto, spalle larghe, non alto, mani un po' tozze,  rifinite dal lavoro; con difficoltà riusciva a togliere la nera fuliggine dal bordo delle unghie. Capelli castani tagliati corti, barba e baffi scuri che, sul lavoro, si coprivano della nera fuliggine prodotta dalla macchina ...

Un libro e i suoi segreti

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  La copertina di questo volume scricchiola, sotto le dita, come fosse pergamena, e della pergamena ha le dorate cromie. Tra le foglie del rampicante che la decora,  qualche frutto rosato. Piccoli melograni? I colori sono ancora vividi, e i tralci del rampicante si intrecciano e annodano in volute, che si replicano attorno alle lettere iniziali di alcune parole sulla copertina: D, E, L. In basso, il nome dell'autrice di questo florilegio: EUGENIA LEVI. È un libro che mi ha riservato sorprese e, forse, narrato lontani segreti. Ma procediamo con calma, perché è così che possiamo godere dei nostri libri e-talvolta- scoprire racconti non scritti, che si rivelano pagina dopo pagina. Una piccola ma elegante etichetta d'epoca, ci racconta che il libro fu acquistato a Torino nel 1904, in una libreria che corrisponde a un noto editore.  Dalla dedica possiamo dedurre che si tratta del dono destinato a una giovane di nome Silvia, "allieva fidente". Immagino, dunque, che l'au...